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in CASENTINO

  • Immagine del redattore: Elena Leo
    Elena Leo
  • 6 ago 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Dove piccoli borghi di tradizione e castelli dei Conti Guidi coronano la piana di Campaldino


I mastri forgiatori di Stia ci regalano un effetto di fragilità e leggerezza in questa panchina in ferro di Piazza Tanucci; oggi come ieri acqua, fuoco, manualità e duro lavoro rappresentano gli ingredienti base per dar vita alla forgiatura di manufatti in ferro.

Tradizione antichissima quasi ovunque scomparsa quella dei fabbri, ma il Casentino è ancora terra di tradizioni; una terra che non dimentica, dove la gente sa vivere in modo semplice e genuino.


Entrando nella valle dal Passo della Consuma, si attraversa località Omomorto e a me ritorna in mente la battuta di Julia Roberts in Notting Hill quando si dispera perché gli scandali pubblicati sui giornali non spariscono gettando via la carta, ma restano in internet per sempre !!! Ve lo ricordate? Io si e mi vien da sorridere, perché a me sembra che oggi si fa così tanto affidamento sul web, che siam diventati tutti di memoria corta, le frodi di oggi fanno scandalo solo per 5 minuti, ma ci son storie toscane di 7-800 anni fa, di quando internet non c'era e tanta gente non sapeva né leggere né scrivere, che pure son rimaste vive, vivissime nella memoria delle genti e dei luoghi e la storia del falsario Mastro Adamo che fu lapidato e bruciato ad Omomorto ne è solo un esempio.


Se verrete in Casentino di storie di santi, di nobili, di briganti e di gente comune ne scoprirete tante; alcune le trovate anche trascritte sulle panchine del Parco Letterario Emma Parodi, come quella di Porciano con la novella della Campana d'oro fino che vale quanto tutto il Casentino....


Da questa panchina si gode di una vista aperta sulla Piana di Campaldino e sul Castello di Poppi dove quest'anno si è allestita una mostra speciale dedicata a Dante Alighieri per i 700 anni dalla sua morte; lui qui nel 1289 , in quell'indimenticabile giorno di San Barnaba, ci era arrivato 24enne, motivato ed inesperto, per combattere a sostegno dei Guelfi di Firenze; vi ebbe a tornare dopo l'amaro esilio del 1302 accolto dai Conti Guidi che gli aprirono le porte dei loro Castelli : Poppi, Romena, Montemignaio, Pratovecchio...


Il Casentino è pronto ad accogliere anche voi, nei borghi, nei tanti luoghi di ritiro spirituale e nelle sue verdi meravigliose foreste.

Qui vedete il portale aperto della Pieve di Romena ed un'umile panchetta di legno presso il Mulino Mengozzi di cui vi invito a far conoscenza.

Parcheggiate a Fiumicello e godetevi il Sentiero Natura !

Attendo le vostre foto ! Taggate !!

 
 
 

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Elena  Leo

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